Duecento anni fa, in un villaggio austriaco martoriato dalle guerre, un maestro elementare – nonché organista della domenica per una chiesa ormai scomparsa – osò rompere il silenzio della Notte Santa per musicare un testo che il suo parroco aveva lasciato in un cassetto… e fu un canto talmente dolce che non ha più smesso, da allora, di cullare il mondo intero.
Magia del caso: sempre duecento anni fa, in una cittadina di confine tra Scozia e Inghliterra, a lungo teatro di battaglie fratricide, un promesso predicatore – nonché fisico e geniale inventore – azzardò un esperimento di ottica… e fu un giocattolo talmente ipnotico che, di lì a poco, il mondo intero parve non poterne fare più a meno.
Ecco perché rendiamo omaggio ai due secoli di Stille Nacht attraverso la lente di un caleidoscopio: per dondolarci all’infinito su un’altalena… e oscillare così tra piccolo mondo antico e villaggio globale, tra nenie e improvvisazioni, tra musica e volta celeste, tra l’esser grandi e l’esser piccini…
Livia Mazzanti