Nella giornata del 4 febbraio i referenti del progetto “Welcoming Europe” della Consulta delle chiese evangeliche romane hanno consegnato, presso la sede del Comitato italiano, le firme raccolte tra le chiese.
Molte comunità si sono organizzate per la raccolta di firme e la Consulta, in particolare, oltre al sostegno organizzativo e di materiale, ha allestito due punti di raccolta e informazione, uno in ottobre in via del Corso e in novembre al Pigneto.
Due occasioni importanti soprattutto di dialogo e scambio sul territorio per smontare incomprensioni, false notizie e cercare di “testimoniare” un impegno di accoglienza, di uguaglianza, di fraternità verso coloro che, a costo della vita, si spingono nel viaggio, per troppi ultimo, sulle acque del Mediterraneo.
Numerosi volontari si sono impegnati nel sostenere e nel promuovere il progetto. Questa esperienza è stato accolta positivamente da molti ma abbiamo anche percepito che la spaccatura presente nella società italiana ed europea si rispecchia nelle nostre chiese. Questo potrebbe diventare un nuovo punto di partenza delle chiese della Consulta e offrire occasioni per confrontarsi sulle tematiche delle migrazioni sotto le diverse angolazioni, proposte e risposte.
Siamo alla fine della campagna e possiamo dire che il traguardo delle 55.000 firme necessarie per l’Italia sia stato raggiunto. Purtroppo se in Italia l’obiettivo è stato superato, a livello europeo la campagna non è andata a segno, e questa è una sconfitta non solo del progetto, ma dei valori che sono dietro alla proposta del Welcoming Europe.
Come Consulta continueremo in questo impegno a favore degli ultimi indiscriminatamente che siano italiani o stranieri.